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versioni e comenti di liriche tedesche 225

levato Dante nel Paradiso, m’intenderá. Il pellegrino, che riposa le stanche membra sotto le ombre mormoranti, il mietitore che si addormenta al suono dell’arpa, il guerriero che dorme al mormorio di un ruscelletto, gli sposi che si abbracciano sulla verde erbetta, sono immagini delicate e graziose; ma comuni a tutte le situazioni «idilliche» e «terrestri». Egli, dunque, è rimaso inferiore e a sé stesso e al suo argomento.

Tali sono i lineamenti generali di queste due poesie. Dal diverso modo onde sono state concepite nascono i loro pregi e difetti. Posta la situazione, si può non difficilmente giudicare delle altre parti de’ due lavori; e forse lo farò appositamente, in un altro articolo.

[Nel «Piemonte», a. I, i855, dal i8 ottobre al i° dicembre, nn. 246, 256, 263, 27i, 283.]

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De Sanctis, Saggi critici.-i