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«Cours de littérature dramatique»


Saint-Marc Girardin ha scritto, ch’è un pezzo, un corso di letteratura drammatica. Molto se n’è disputato a quei tempi; né è disutile che vi si ritorni sopra. Quando un libro sopravvive alle critiche contemporanee, se ne ha una buona opinione, che resta tradizionale. Si dice: — È un buon libro— ; e se domandi il perché, si è impacciato a risponderti. Il vero perché è che cosí si è inteso a dire. Avviene de’ libri quello che degli uomini: talora essi debbono la loro fama a certe circostanze accidentali, e, mancata la causa, rimane l’effetto: chi si attenterá a porre in dubbio un merito riconosciuto universalmente? Invano addurrai le tue ragioni: il piú spesso la ragione è vinta dalla tradizione. Cosi molte opinioni s’introducono quasi di soppiatto nella scienza, e vi sono rispettate per il lungo e non contrastato possesso. La critica esser dee una sentinella vigilante, che non dia adito ad alcuna opinione, senza il debito esame.

Saint-Marc Girardin dettò le sue lezioni sulla letteratura drammatica, quando fervea ancora la disputa tra classici e romantici. In questa contesa i romantici avevano un gran vantaggio. Essi dicevano a’ loro avversari: — Noi facciamo: fate anche voi. Che cosa opponete a Victor Hugo? La Lucrezia di Ponsard! — E si che se ne fece un gran dire; ed il povero Ponsard con suo grande stupore si vide mutato in un grand’uomo e posto accanto a Racine e Corneille.