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saint-marc girardin 255

Quello che determina la natura del loro sentimento, è il loro «carattere», le «condizioni» speciali, nelle quali si trovano, le «persone» a cui parlano, il «secolo» in cui vivono, ecc. O forse non sará permesso di dolersi che come fa Ifigenia? Innanzi alla morte ciascuno esprime quello che sente, secondo la sua natura e le sue credenze e i suoi tempi. Altri la disprezza, altri la invoca. Il pagano, il cristiano, l’ateo, l’uomo volgare, il filosofo la guardano in diverso modo. Eleonora Pimentel e madama Roland morirono, come le donne di Alfieri, eroicamente, senza mandare un lamento: il patibolo fu per loro un piedistallo: «forsan haec ohm meminisse juvabit» dicea Eleonora. Che cosa fa il Girardin? Sopprime tutte le gradazioni, si fa un tipo astratto e fisso del sentimento, e perciò falso, e lo impone a tutti i poeti. In poesia non si tratta di sapere se un sentimento che prova un personaggio, sia ragionevole, nobile, ecc., ma se, posto il tal carattere e le tali condizioni, il sentimento attribuitagli sia «vero». Se Girardin avesse ben esaminato la situazione diversa in cui si trova Catarina e Ifigenia, avrebbe capito che l’espressione del loro sentimento è in ambedue vera appunto perché diversa: Ifigenia è Ifigenia e Catarina è Catarina.

Ben so che cosa mi si potrebbe dire. Ciascun sentimento risponde ad un tipo unico ed invariabile che soprasta a tutte le condizioni particolari, ed è il medesimo in ogni tempo e luogo, come la veritá e l’assoluto. L’amor paterno, per esempio, ha certe sue proprietá immutabili, alle quali nessuno può contraddire senza falsarlo. Certamente.

Ma il sentimento astratto non è poesia, non è cosa vivente. Né uffizio del poeta è di rappresentare il sentimento nella sua perfezione astratta. Shakespeare non ha obbligo di raccogliere in Otello tutti i caratteri della gelosia, né Alfieri in Filippo tutti gli elementi della tirannide; sicché essi siano la rappresentazione della gelosia o della tirannide sotto un nome proprio. A questo modo i personaggi poetici non sarebbero altro che mere allegorie.

Si crede comunemente che la poesia consista nello spogliare la realtá di tutte le sue imperfezioni ed alzarla alla piú alta perfezione, cumulando in lei tutte le buone qualitá. Con questa