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dell’argomento della «divina commedia» 97

poesia, si è fatto dell’un mondo il principale, e dell’altro l’accessorio. Il Vellutello, il Landino, lo Schlegel, il Quinet, l’Ozanam, ed anche in parte Hegel e Schelling considerano in questo argomento principalmente il lato mistico e soprannaturale. Per altri al contrario l’altro mondo è un mezzo, un’occasione e quasi un’arma, di cui siesi valuto il poeta per conculcare i suoi avversarii, e rinchiudono l’immensitá ed il poetico della concezione nell’angustia e nella prosa d’uno scopo politico, portando l’esagerazione sino a fare dell’altro mondo un velo allegorico di questo. Per i primi il terreno è un elemento intruso dalle passioni del poeta, sí che la poesia riesce, come dice uno di loro, strano mescolamento di sacro e di profano; Schlegel s’indegna del ghibellinismo del poeta; Edgardo Quinet rimane «choqué», veggendo che le passioni terrene nel cantore turbano perfino la calma del paradiso; e Lamartine, non abbiamo inteso Lamartine chiamare questa poesia una «gazzetta fiorentina ’? Per gli altri, che guardano principalmente al lato storico e politico, come il Marchetti, il Troya, il Foscolo, il Rossetti, l’Aroux, è grave impaccio la serietá, con cui il poeta rappresentaci l’altro mondo, troppo in veritá per un’allegoria. Cosí le due scuole sacrificano l’un mondo in servigio dell’altro. Dante ci ha voluto mettere cielo e terra; loro, chi ci vede il cielo e chi la terra.

Che cosa è questa poesia? È la vita umana guardata dall’altro mondo.

La vita è di una inesauribile ricchezza, e, secondo che tu la guardi da un lato o dall’altro, ti scopre sensazioni, sentimenti, aspetti nuovi. Mutato l’orizzonte, si muta lo spettacolo; le stesse cose ti appariscono con un’altra faccia; ti par quasi di avere acquistato un sesto senso che ti rivela un nuovo mondo e te lo fa lucere innanzi con la giovinezza e la maraviglia delle prime impressioni.

Dante ha aggiunto questo nuovo senso alla poesia, cambiando il punto di prospettiva. La poesia ordinaria ha la sua sede in terra; i Celesti scendono quaggiú, si mescolano cogli uomini, si fanno attori. Dante ha trasportato la terra nel cielo, ha capovolta la base. L’altro mondo rende i corpi ombre, ombre

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De Sanctis, Saggi critici.-ii