Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/122

Da Wikisource.
116 saggi critici


A. Un giorno ebbi anch’io un certo ticchio. Studiai filosofia, poesia, storia; mi pareva che ad esser Platone bastasse impararlo a mente; feci inni, novelle, dissertazioni; mi si batterono parecchie volte le mani; credevo di divenire un Cantú o per lo meno un Prati. Ma un bel di che mi sfiatavo a dimostrare l’idea, quel brutto ceffo di Campagna1, giá qui nessuno ci sente, mi fece una contro-dimostrazione. E quando vidi per terra, miserabile vista!, la mia con tante cure coltivata barba, parvemi che insieme coi peli si dileguassero ad una ad una tutte le mie idee. Miracolose forbici che operarono la mia conversione. Ero un ragazzo; divenni un uomo. Alla filosofia non ci credo piú, e mi son fatto astronomo. De Gasparis l’ha indovinata: cavaliere, professore, e quattrini assai. Parliamo delle stelle, e lasciamo stare la terra. La filosofia mena diritto un galantuomo a farsi impiccare.

D. Sicché alla filosofia ci credono i ragazzi.

A. I ragazzi ed i pazzi. Come oggi ridiamo delle puerili spiegazioni che gli antichi filosofi davano del mondo, cosí rideranno i posteri di tutto questo fracasso che si fa attorno all’idea. La teologia e la filosofia sono destinate a sparire innanzi al progresso delle scienze naturali, com’è sparita l’astrologia, la magia, ecc. Piú s’avanza l’osservazione, e piú si restringe il cerchio della speculazione. Molte cose appartenevano alla teologia ed alla filosofia, che ora appartengono alla fisica, alla chimica, all’astronomia, alle matematiche. Il sole un giorno era Apollo, e faceva parte della mitologia; poi con Pitagora entrò in filosofia, e diventò musico e ballerino. Un buon telescopio ha posto fine a tutte queste sciocchezze. Quando una cosa io non la so, in luogo di almanaccare e stillarmi il cervello, in luogo di spiegare un mistero con altri misteri piú tenebrosi, teologici o filosofici, io dico alla buona: — Non la so — . Se tutto il tempo che si è perduto in queste fantasie si fosse speso a coltivar le scienze naturali, saremmo piú innanzi. Sei divenuto pensoso.



  1. Famoso birro del governo borbonico. Il dialogo è scritto a Zurigo il 1858. D. l’autore. A. è un suo antico discepolo che viene da Napoli.