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settembrini e i suoi critici | 263 |
abbiamo posta nelle cospirazioni e nella speculazione, ci rinneghi pure e passi sopra il nostro corpo..... Sia benedetta! perché lá è la salute.
. Del resto, sta’ tranquillo. Fatta la verifica, avremo anche noi la nostra filosofia, la nostra fede e le nostre lotte.
— Oimè! come corri con la fantasia! Giá questa verifica non mi par piú cosa salda. Per una buona e seria verifica non basta una vita d’uomo, e tutta l’opera di una generazione non è soperchia.
Zumbini. Vorreste dunque condannarci a stare tutta una vita fra date e cifre? Una filosofia bisogna averla. Senza fede non ci si può vivere.
— Allora, transigiamo. Accettate le nostre idee provvisoriamente, ché, finché l’umanitá cammina, niente è definitivo e tutto è provvisorio; e intanto studiate, studiate, verificate. È il meglio che avete a fare. La realtá ha ancora molti suoi recessi inesplorati, e serba inviolati gran parte de’ suoi misteri. Iside si svela all’audace che le si avvicina. Quelli che speculano di lontano, non veggono che ombre.
Zumbini. Dunque?
— Dunque, lasciateci in pace. E in luogo di pensare a noi, studiate e verificate.
Zumbini. E se io vi dicessi che studiando e verificando, ci sentiamo intanto, naturalmente e solo perché venuti dopo, in un punto piú alto che non è quello in cui vi siete collocati voi, ci sentiamo perciò vostri giudici e vostri maestri? Voi siete vissuti in lotte perpetue, in un inevitabile dualismo: chi di voi dice bianco, l’altro risponde nero: siete due campi opposti, vittoriosi or l’uno or l’altro, sempre vivi e sempre a fronte. Noi, venuti dopo, estranei alle vostre lotte, puri delle vostre passioni, abbiamo sulle labbra, con vostra venia, un certo sorriso, che significa: — Avete tutti torto e ragione; la veritá è un po’ dappertutto, ma dappertutto esagerata ed offuscata — . Questo possiamo dirvelo, mi pare, fin da ora, e non ci è bisogno per questo di studiare e di verificare.