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preghiera e la contemplazione; la perfetta vita era estasi, aspirazione a sciogliersi dall’umano e attingere il divino. Lo stato umano o carnale dell’uomo, la sua purificazione e la sua glorificazione, questa «commedia spirituale» dell’anima1 è essa appunto il concetto dal quale è informata la Divina commedia, e che giace in fondo a tutte le opere didattiche e poetiche di quel tempo. Dante, come tutti sanno, è l’anima rappresentata in questi tre gradi della sua storia, e Beatrice è la Grazia o la Fede, che la conduce a salute. Questo concetto nella sua prima semplicitá era non un’opinione astratta o teologica, ma vita e azione; allora c’era la fede, e c’erano i miracoli e c’erano i santi. Al tempo di Dante giá non era più un semplice dato della fede, ma un dimostrato, un concetto teologico-filosofico, mescolato di elementi platonici e alessandrini, di tradizioni pagane, di sottigliezze scolastiche. Indi è che Dante, come Beatrice, è un personaggio non operante, ma contemplante, è un essere allegorico, l’uomo o l’anima nella storia della sua redenzione: è un’idea, non è un carattere. Ma in seno a questo Dante ascetico e teologo, venuto dalla scuola e da’ libri, è rimasto vivo l’altro Dante, quale la storia ce lo dipinge e quale lo abbiamo veduto dianzi: il partigiano, il patriota, l’esule, lo sdegnoso e vendicativo Dante, tutto umano e carnale, in flagrante contraddizione con quello. Onde nasce l’originalitá della Commedia, dove ciò che vi è di piú mistico ed ascetico si congiunge con ciò che vi è di piú terreno e umano, rappresentazione della vita di quel tempo in tutte le sue gradazioni e contraddizioni, dal piú intellettuale sino al piú grossolano, da’ più alti agl’infimi strati sociali, dalle astruserie della scuola alle lotte della vita pubblica ed a’ misteri della vita privata. Certo, questo mondo in tanta varietá di elementi posti l’uno fuori dell’altro non è ben fuso e concorde, e vi permane un fondo astratto e pedantesco, che resiste a tutti gli sforzi della fantasia. Sono in

  1. Titolo di una rappresentazione allegorica del Medio evo, che è una storia dell’anima, concepita secondo queste idee. Lo scopo è mostrare come, sopraggiunta alla natura la grazia, alla ragione la fede, venga l’uomo nell’interezza e perfezione dell’esser suo: che è il concetto della Divina Commedia.