Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/128

Da Wikisource.
i22 saggi critici


ma cosí come è concepita e formata in uno spirito armonico Base di questo contenuto è la libertá e l’uguaglianza civile, sviluppata in un ambiente puro e morale, naturalmente elevato. L’artista è d’accordo con l’uomo. La sua idea non è giá una tesi che debba dimostrarsi, o un’aspirazione che si faccia via con la lotta, ma è come il sentimento di cosa a tutti nota e tranquilla nella sua espansione. Non ha energia o impazienza rivoluzionaria; anzi ha l’intima persuasione che con la forza sola della ragione e della giustizia le condizioni dell’uomo possano divenire migliori. Perciò la sua esposizione è animata, ma tranquilla, e ha piú la gravitá dell’ode che i furori dell’inno. Lo diresti un romano in toga, che non predica la virtú, ma bandisce la legge, sicuro che sará da ciascuno riconosciuta giusta e ubbidita. Il suo motto fu: — «Viva la repubblica! e morte a nessuno!» — . L’intensa eguaglianza delle sue facoltá era nella vita moderazione, e nello scrivere tranquillitá. La sua parola è nobile, piena di senso, di rado concitata, sempre giusta, come di uomo che ha troppe piú cose nel suo pensiero che nella sua espressione, e sa contenere e regolare la sua natura. Questa compiuta possessione di sé stesso, la piú alta qualitá dell’artista, fa di Parini un modello assai vicino a Goethe. La sua tranquillitá non è idillica, ozio interno, ma è armonia e misura nella forza, che lo tiene al di sopra de’ suoi fantasmi e de’ suoi sentimenti. I poeti sogliono simulare l’estro, un certo impeto disordinato, una facilitá trascurata, che riveli spontaneitá di ispirazione. Qui senti al contrario il travaglio interno, l’arte di un domatore di belve, che costringe ne’ suoi limiti la materia tumultuosa, e non senza fatica. È in lui, se posso dir cosí, un sopralavoro, il lavoro dell’uomo aggiunto al lavoro della natura, che lo condensa e ne esprime il succo. Senti il freno, il castigato e il regolato dalla mente. Questo che è naturale superioritá dello spirito, diviene in lui lo stesso concetto dell’arte. La parola come parola non è nulla, è vacuo suono: non è letteratura, è musica. E nella musica avea trovata la sua tomba la vecchia letteratura. Ciò che dá un valore alla parola, è il suo contenuto. Parini non concepisce l’arte se non insieme con la patria,