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8 saggi critici

tro in tutte le altre parti di Europa. Nel Regno, dov’era prevalsa la forma monarchico-feudale, il movimento fu superficiale e solo in alto, mentre le basse classi rimanevano in una condizione stagnante di ignoranza e di bestialitá: pure la coltura italiana non era senza eco e senza corrispondenza in quelle parti. Ma nel rimanente d’Italia la liberta aveva messo in moto tutte le forze, tutti gl’interessi, tutte le passioni, e in parecchi Comuni avea fatta sentir la sua azione ne’ piú bassi strati della societá. Questo cumulo e concentrazione di forze messe in moto da stimoli cosí gagliardi accelerava e insieme consumava la vita italiana, logorandovisi tutte le classi, sí che in breve giro di tempo si compiè la sua storia, maravigliosa per l’instancabile attivitá, per lo straordinario concitamento delle passioni politiche, per l’ardore e la ferocia delle lotte, per la larga partecipazione di tutte le classi alla vita pubblica, per l’infinita produzione nelle industrie, ne’ commerci, nell’agricoltura, negli studii, nelle opere di erudizione e d’ingegno. Fu la vita di Achille, gloriosa, ma breve. Il Medio evo fu per le altre nazioni lunga e faticosa elaborazione; per l’Italia fu civiltá, tutta quella civiltá che esso potea portare. Al tempo di cui parla il Guicciardini, questa civiltá toccava giá quell’ultima perfezione che si manifesta nel lusso e nell’eleganza, con quella idolatria delle belle forme, con quel senso e gusto dell’arte, con quella grandiositá e sontuositá delle feste, con quella voluttá de’ godimenti, con quella delicatezza e leggiadria nello scrivere e nel conversare, ne’ modi e nei costumi, che sono segni non dubbii di prosperitá, di agiatezza e di coltura. Quella ricca e allegra e fiorita produzione in tanta varietá di forme della vita materiale, intellettuale e artistica era non il principio, ma il risultato, la splendida conclusione, quasi la corona di una grande civiltá, che, nel suo rapido corso, consumava rapidamente sé stessa: era il frutto di un capitale accumulato da un’attivitá anteriore, il cui stimolo era mancato. Questa bella vita, in cosí ricca apparenza di sanitá e di forza, aveva giá secche le sue radici, venute meno nella coscienza tutte le ideereligiose, morali e politiche, che l’avevano condotta a quella