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il principio del realismo i95


anima, cerne sono il desiderio, o il sentimento del piacere e del dolore. Questa si potrebbe chiamare appercezione (Selbstwarnehmung).

Ma perché non hai notizia cosí che della propria anima, manca la conoscenza degli stati dell’anima negli altri uomini. Puoi giudicarlo dalla fisonomia, dal gesto, dalle attitudini, per via di ragionamenti, perciò col pensiero; ma non potrai vederci piú in lá di quello che ti dá l’esperienza propria. Perciò il «conosci te stesso» è la base anche per tutti questi stati spirituali.

L’esperienza ti dá l’oggetto come estrinseco a te, «un di fuori», e te lo dá immediatamente e subitaneamente, senza uso di categorie, come il principio di causalitá, e senza processi, senza azioni e reazioni. E te lo dá necessariamente; anche il piú fanatico idealista è sottoposto a questa necessitá, e dee porre l’oggetto fuori di sé, come esistente.

Senza la percezione mancherebbe al pensiero il concetto dell’essere. L’esistente ha un contenuto e una forma. Come contenuto, passa nell’anima col mezzo della percezione nella forma del sapere, di un conosciuto. Ma non ci passa ugualmente come forma, come essere solo; la resistenza che questa forma offre per la sua durezza e il suo limite, rivela la sua presenza, sicché l’essere nella sua natura positiva si sottrae alla conoscenza, e il suo concetto è per noi solo negativo, è l’inconoscibile nelle cose. Quando Schelling ed Hegel dissero: essere e sapere sono il medesimo, e insieme sono differenti, dissero il vero; perché sono identici per rispetto al contenuto, e sono eternamente differenti per rispetto alla forma.

Come avviene che il contenuto dell’essere passi nell’animo per via della percezione, è un problema di filosofia e di fisiologia rimasto oggi, malgrado tanti progressi, cosí insoluto come al tempo de’ greci. La scienza non ha fatto altro che trasformare l’essere nel sapere (idealismo) o il sapere nell’essere (materialismo). Il materialismo dimentica che tutte le osservazioni sono riuscite a stabilire la reciproca azione del cervello e degli stati dell’anima, ma non la loro identitá. Non ci è istrumento