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l’Assonunoir»,» Le Ricordanze del Settembrini», «Il darwinismo nell’arte», tutti pubblicati dal Croce negli Scritti vari inediti o rari di F. d. S. (Napoli, Morano, 1898). Il Croce giustamente osservava che sarebbe giusto «fondere le varie raccolte» (cfr. Gli scritti del De Sanctis e la loro fortuna, i9i7, p. i06); ciò che qui noi abbiamo fatto, seguendo anche l’esempio del Cortese. Abbiamo naturalmente tralasciato gli scritti, non tutti egualmente importanti, che il D. S. aggiunse come riempitivi del volume (cfr. B. Croce, op. cit., p. 8) nella edizione dei Nuovi saggi critici del i879, e che erano stati reclamati dall’editore perché il volume non venisse troppo smilzo, e precisamente: «La critica del Petrarca», «Massimo d’Azeglio», «Guglielmo Pepe», «Il mondo epico-lirico di Alessandro Manzoni», «Poche parole innanzi al feretro di Basilio Puoti», «Frammenti di scuola», «Un’accademia letteraria», «Un’accademia funebre», «Mia madre», «Per la morte del Puoti», «L’ultima ora», «Parole in morte di Luigi Settembrini», «Diomede Marvasi», «Innanzi al feretro di Francesco de Luca», «Adolfo Thiers», «Nino Bixio», «Benedetto Cairoli», «Il IV Congresso degli Orientalisti»; quest’ultimo, come è noto (cfr. B. Croce, op. cit., p. i0), fu immesso nel volume all’insaputa del De Sanctis, il quale assai se ne dolse. Essi vedranno la luce, variamente distribuiti, nei prossimi volumi di questa nostra edizione critica.

Per il testo si è seguito quello riveduto e approvato dal D. S.; per gli altri nove saggi indicati piú sopra, non raccolti mai dal D. S., si è seguito il testo della prima pubblicazione in riviste od opuscoli, che abbiamo indicato in parentesi quadre alla fine di ogni saggio. La stessa indicazione, del resto, riguardante la prima pubblicazione, si è fatta anche per tutti gli altri scritti. Le varianti piú notevoli fra la pubblicazione originaria e la raccolta in volume, saranno indicate qui di seguito al luogo di ogni saggio. Nella stessa sede saranno sempre indicati, quando esistono, gli autografi e i manoscritti: di essi si è collazionato il testo e si sono segnate le varianti importanti.

Per la grafia si è rispettato l’uso del De Sanctis, il quale per esempio scrive si può dire costantemente -ii invece di -i in plurali come artifizii, studii, letterarii, principii, primordii ecc. (Solo nell’«Epistolario di Giacomo Leopardi», che è del i849, e non è di mano del De Sanctis, ma del Massari, nel manoscritto troviamo l’-i scempio). Il D. S. usa la j nei casi dove questa è richiesta, come in noja, ajuto, Pistoja, ecc. Per lo stesso criterio sono state rispettate