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Manderò fra pochi giorni un altro. Se non potrò scrivere dite a lui a voce. È nostro fidato, non temete come per lo passato. Ahi, sono stato infausto Profeta...» (Lettera spedita verso la metà di Luglio, G. Albini al Comitato di Napoli).
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Abbiamo osservato, riassumendo, come la spedizione volle farsi in opposizione di quanto avevano sostenuto i Comitati di Napoli e di Basilicata; che le sorti della prima e della seconda spedizione volsero a male per improspere fortune; che fallì l’incontro di Pisacane con Rosolino Pilo; che per conseguenza Mazzini non ebbe a tempo gli avvisi da Genova ed a tempo non li trasmise a Napoli. Abbiamo pure osservato come Fanelli non riuscì a tentare niuna agitazione e che per circa dieci giorni (dal 28 di Giugno al 7 di Luglio) non ebbe nuova degli avvenimenti; che Salerno per l’arresto dei Magnoni e di Vincenzo Padula non si tenne alle prove; che a Montemurro non giunsero gli emissari da Napoli e che le notizie, confuse e tardive, si diffusero per mezzo dell’uffizio governativo; che infine il governo borbonico fu rapidamente informato della spedizione dal giudice del circondario di Sapri, Gaetano Fischetti, che in un suo libro si è studiato di dimostrare ciò e di constatare come, per la solerzia spiegata, non fosse stato abbastanza ricompensato e non fosse stato fatto neanche cavaliere..... 1.
Questi contrattempi sopra tutto sono stati, a mio avviso, i principali fattori che influirono sinistramente sulla spedizione di Sapri, contro la quale valse in special modo avversità di fortuite circostanze.
Pisacane ebbe lo stesso destino, pari all’ardire, dei fratelli Bandiera a Cosenza, dei fratelli Cairoli a Villa Glori. Anzi i Cairoli coi settanta furon forse meno del Pisacane impazienti di accelerare la spedizione e più favoriti — per casi, imprevisti a Roma come a Sapri — da mancanza di segnali e di protezione da parte dei patrioti romani quando sui Colli Parioli, bagnati del loro sangue purissimo, cadevano abbandonati, come Ettore,
..... all’ira
Degl’inimici nella patria terra?
- ↑ Cenno storico della invasione dei liberali in Sapri nel 1857 scritto da G. Fischetti, giudice allora di quel circondario. — Napoli, tip. italiana 1877.