Pagina:Deledda - Chiaroscuro.djvu/33

Da Wikisource.

chiaroscuro 27


e goffo, e un pensiero strano, proprio di quelli che manda il diavolo, gli attraversava la mente.

Nel veder arrivare assieme i due uomini, Madalena corrugò le sopracciglia, ma non disse nulla.

— Siediti accanto al fuoco, Juanne Zichì, — disse Maureddu. — Ora mia moglie ci darà da mangiare e da bere e tu potrai andare all’udienza con la calma della volpe sazia....

— Dunque ti dicevo, frate caru, quel nuovo Caino voleva anche prendersi la fontana che si trova in mezzo alla tanca.... — riprese l’ospite, sedendosi accanto al focolare, dopo aver salutato Madalena. — Tu dirai: la fontana era d’entrambi. No, adesso ti spiego...

Prese la canna di ferro, avanzo di un antico archibugio, che serviva per soffiare il fuoco, e cominciò a tracciare qualche linea sulla cenere ammucchiata in un angolo del focolare.

Madalena preparava il canestro per la colazione: si avvicinò con evidente inquietudine e cominciò a fissare l’ospite in modo strano, come vivamente colpita dal suo racconto e dalle traccie dei muri e dei sentieri della tanca che egli segnava sulla cenere.

— Quel Caino, dunque, doveva prendersi questa parte, cioè il bosco e il pascolo dell’asfodelo; a me spettava la marcita.... Io gli dissi: frate meu, siamo nati per morire, cerchiamo dunque di aggiustarci alla meglio... Invece egli mi si gettò addosso.... eravamo ap —