Pagina:Deledda - Colombi e sparvieri, Milano, 1912.djvu/35

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la amo, come l’amerò fino all’ultimo respiro. E lei viene a parlarmi di morte, e, grazia sua, ammetto ch’io sia calunniato mentre mi vede qui vinto, abbattuto dai colpi della perfidia umana.... Ah, un uomo che commette il male non si lascia vincere così dal dolore!

— Calmatevi, figlio caro! Voi siete malato di nervi, e tutto vi si può perdonare; ma non bestemmiate, non parlate più così, se volete conciliarvi col prossimo. L’amore si ottiene solo con l’amore.

— Io non ho ottenuto che odio: ecco perchè ho finito con l’odiare anch’io! Adesso io non domando più nè amore nè odio. Non domando che di esser lasciato in pace. Morrò, sia pure! Ma lasciatemi morire tranquillo. Vi cerco, io? No!

Abbassò le palpebre violacee e parve addormentarsi; ma la sua fronte era lucente di sudore e un tremito gli agitava di tratto in tratto la mano. Allora il prete sollevò la testa e tornò a guardarlo in viso, curvandosi su lui e parlando a bassa voce.

— Sentitemi; è un fratello che vi parla. Se continuerete così non farete che aumentare il numero dei vostri nemici; tutti vi abbandoneranno e resterete solo e disperato, perchè non è vero che si possa viver soli, no! Soli non si vive; si muore. L’uomo ha bisogno del suo simile, e prova ne sia che voi siete ritornato qui per rivedere le persone che dite di odiare. Riflettete bene alle vostre parole, alle vostre follie, e staccatevi dalle cose terrene, se veramente volete essere un uomo superiore.... Gli uomini hanno un’anima immortale; ed è questa che bisogna amare; essa è parte di Dio, e amandola noi amiamo Dio medesimo....

Giorgio spalancò gli occhi, li fissò in quelli del prete, tornò a chiuderli.