Pagina:Deledda - I giuochi della vita.djvu/86

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malato più pericoloso di lui! Se lo buttassi anch’io? Sì, vado, lo consegno ai servi; no, lo butto fuori, lontano. Anch’io sono colto dal delirio, a momenti; è bene che anch’io sia disarmato.

Stava per uscire quando sopraggiunse il servo con le medicine: Andrea esaminò le ricette, poi chiese un cucchiaio e sturò una bottiglia che conteneva un liquido chiaro e inodoro.

Zio Larentu ansava e tremava; prese docilmente la medicina e di nuovo si coricò, aiutato da Andrea.

In breve tutto rientrò nella calma triste di prima: Zia Coanna sedeva nel suo angolo, il Verre, con gli occhi socchiusi, riposava e pareva stesse meglio. Per l’uscio aperto s’udiva il crepitar del fuoco in cucina e qualche sommessa parola dei servi.

Andrea sedette ancora, e tornò a fissare l’uscio grigio della camera attigua.

A poco a poco il suo diabolico sogno lo riafferrò.

— È questa l’ora! Se me la lascio sfuggire, non l’avrò mai più. Ora sollevo la testa e dico: zia Coanna, andate anche voi a letto, resto io qui; lasciate l’uscio aperto perchè