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Tutti i Santi l’entrata. Smetti quel muso da vampiro, Melchiorre Carta, e ricordati sempre di zia Caterina, che ti ha reso felice....
Egli lasciò dire, con la mano inerte e uno stupido sorriso sul volto.
— Lana, olio, latte, cacio, case, bestiame, vino, miele.... Non ti basta tutto questo per esser felice? Se non ti basta va e impiccati.
— Per Tutti i Santi? Parliamo del regalo da farle. Un fazzoletto? O del denaro?
— Del denaro, del denaro, figlio mio. Il fazzoletto si consuma, il denaro si conserva. Io ho un mezzo marengo d’oro. Ti cambierò la carta e.... senza aggio!
— Va bene, — diss’egli; e pensava a Paska e al primo regalo che le aveva fatto. Ella gli aveva ricambiato un fazzoletto da naso, con un cuore ricamato in cotone rosso.
Padre e figlio risalirono un po’ tristi la montagna, ove la nebbia d’autunno inumidiva già le foglie secche e velava il bosco, e rientrarono silenziosi nella capanna, quasi ritornassero dall’aver compiuto una cattiva azione.
Essi indovinavano scambievolmente il