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— Che egli muoia presto, che cessi di soffrire.... Signore, fatelo morire subito....
— Va, — disse il pastore, — va almeno a cercare questo maledetto bastone: forse si calmerà, dopo....
Basilio si scosse, uscì, corse via come liberandosi da un incubo. L’aurora saliva: le roccie umide e le foglie dei rami apparivano rosee, e le montagne lontane sorgevano azzurre sul cielo rosso ove la luna tramontava diafana come un sottile anello d’alabastro. Saltando, scendendo, arrampicandosi sui macigni, curvandosi agilmente a fissar il vuoto dei crepacci, frugando fra i cespugli e il muschio umido, per qualche istante Basilio dimenticò il suo affanno; ma non rinvenne il bastone.
Ritornò tristemente, e prima di rientrar nella grotta s’avanzò sul sentiero, scrutando se mai arrivava il medico. Nessuno. La solitudine della tanca era animata solo dai capretti che correvano fra l’erba, allegri e con la museruola come tanti cagnolini. I porcellini avevano illecitamente passato il varco della tanca, ma ora nessuno più pensava ad offendersene.
Nessuno giungeva. Eppure le roccie rivolte ad oriente pareva aspettasero, come