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Basilio però la teneva sempre legata e spesso la prendeva con sè, a guardare le capre.
Entrato nella capanna, la legò ad un piuolo, emettendo piccoli gridi di contentezza alla vista dell’anguria, sulla quale si gettò, fiutandola e morsicandola per ischerzo.
Mangiarono in fretta il grigio pane d’orzo, silenziosi. Accanto alla solenne figura del vecchio, contrastava quella bronzina e ridente del giovinetto dai begli occhi neri, dall’ondulata capigliatura d’oro bruciato e gli splendidi denti che, nel riso, apparivano tutti, fino ai molari, nella rosea cornice delle gengive.
— Sarebbe tempo di finirla con la tua lepre! — disse a un tratto Melchiorre.
— Cosa volete farne?
— Questo, — disse il padrone; e con la mano fece atto di praticare un buco.
— Prima facciamolo a questa! — rispose Basilio, mettendosi l’anguria fra le gambe.
— Oh, lo faremo anche alla lepre!
— Altro bene voi non abbiate!
— Lo dicevo io! Mi meraviglio, scimmiotto! Alla tua età si amano le donne, non le lepri! — disse ironicamente Mel-