Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/114

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Era di primavera ed i campi sfolgoravano di rugiada: lei e le sorelle sedevano su un carro tirato da buoi, che il cognato guidava. Si doveva essere allegri. Nel sogno Francesca ricordava che il cognato era moribondo: come dunque poteva guidare il carro? pensava:

— Forse egli si è alzato ed è venuto con noi perché io possa domandargli di Luca.

Ma anche nel sogno non osava; pensando a Luca provava un senso di profonda angoscia, e le pareva che all’ovile, invece della solita festa, li aspettasse qualche cosa di triste, un pericolo misterioso, sovrannaturale, come la minaccia di un cataclisma.

Tutto per colpa di Luca, che egli sia maledetto, che la giustizia lo incateni, ch’egli vada alla forca e i suoi resti siano dispersi dai venti.

Dopo essersi bene sfogata in maledizioni, ella si fece coraggio e domandò al cognato se credeva davvero che si trattasse di una sostituzione di persona.

L’uomo fermò il carro; sollevò il pungolo: e questo pungolo era una croce.

— Si tratta del diavolo stesso in per-