Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/174

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forte, di potersi avviare: solo quel senso di vuoto allo stomaco, quella fame alla quale del resto si era abituato, gli dava un po’ di sfinimento.

Cominciò a spogliarsi sbadigliando: il braccio sinistro si moveva con difficoltà, e ad ogni movimento rispondeva una puntura alla ferita rimarginata; tuttavia egli riuscì a togliersi le vesti, dalla cintola in su, e quando fu col petto scoperto si accorse di avere al collo la medaglietta infilata come ad un giunco. La prese fra l’indice ed il pollice e l’osservò da una parte e dall’altra. Chi gliel’aveva messa? Francesca? E perché? per farlo guarire? Sì, San Francesco era il santo di lei; e guarisce tutti i mali: il male di lui, però, nessuno, neppure Cristo, poteva guarirlo.

Egli venerava e rispettava il grande Santo, il Santo bello, ma non voleva nulla da quella gente maledetta. Piano, piano, come per non offendere il piccolo santo che s’era fatto il nido sotto la sua ascella e ne conservava il calore e l’odore, si tolse il cordoncino e l’attaccò alle pietre della capanna.

Nel volgersi per far questo, si vide nudo, bruno, scarno ma col petto largo