Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/18

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col suo passo cauto e silenzioso, attraversò la cucina e se ne andò per la porta del cortile.

Ma solo la nuora rientrò.

Chiusa nel suo scialle a punta, che le rendeva il viso più pallido, come d’avorio, salutò la vecchia dicendole che Annarosa sarebbe scesa subito.

— Io vado, allora?

— Va. E ascoltami. Parlare poco. E se non vedi buona accoglienza, fa vista di nulla ma vieni via subito. Inteso hai?

— Inteso.

Ella se ne andò, col suo passo agile, dondolando un po’ i fianchi sotto lo scialle; la vecchia rimase di nuovo sola e ricominciò a frugare nel fuoco; poi d’un tratto si sollevò, s’accomodò sulla fronte le due alette di capelli bianchi crespi sfuggenti dal fazzoletto nero che le stringeva il piccolo viso legnoso, e battè la canna sulla sedia accanto. Gli occhi d’un colore vago, cangiante, brillavano nel cavo bruno delle occhiaie come in una lontananza scura.

L’assenza e l’indifferenza di Annarosa cominciavano a irritarla. Eppure di solito era lei a farle compagnia, seduta a lavorare e a leggere accanto al fuoco o sotto la finestra alta sul cui scalino stava il suo paniere da lavoro.