Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/138

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vecchio, ed ella volse a lui uno sguardo serio, come se anche lui avesse parlato seriamente.

— Oh, certo, in paradiso andrà.

— E allora, tanti saluti, e che preghi per noi — egli disse, alzandosi.

Era sdegnato di doversene andare così, senza aver raggiunto il suo scopo; ma nel vedere che i nipoti, protesi tutti e due verso Concezione, come per scaldarsi al fuoco della sua persona, sorridevano mostrandole i forti denti bianchi pensò essere bene lasciarli lì. Forse da soli, spronati dalla presenza dell’ospite rivale, se la sarebbero sbrigata meglio; tanto più che, e questo lo sentiva bene, avevano già cominciato a scaldarsi sul serio. Quindi, accennò loro di restare, poi se ne andò bruscamente, lasciando spalancata la porta.

E andato via lui, un senso di migliore cordialità animò gli astanti. Dopo tutto, comare Maria Giuseppa amava la gioventù, e i due ragazzi non le riuscivano antipatici. Come al vecchio il ricordo della sua casa tetra, così a lei tornò in mente la figura del suo nipote illegittimo, con gli occhi di montone e la bocca quasi sempre aperta come il becco degli uccelli che aspettano il cibo. Oh, il Signore divide in parti eguali i beni della terra, ed è sempre giusto anche quando meno lo pare. Ella si volse dunque verso il gruppo dei gio-