Pagina:Deledda - La via del male, 1906.djvu/277

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XXI.

Passarono cinque anni.

Ai primi del 1902, morirono, l’una dopo l’altra, le due zie decrepite di Pietro Benu. L’ex-servo ereditò e continuò ad abitare la loro casetta, che egli aveva fatto allargare e restaurare.

— Come mutano le cose di questo mondo! — dicevano le vicine invidiose. — E le cose passate si dimenticano!

Infatti Pietro non era più un servo, ma un negoziante che faceva fortuna; e tutti lo rispettavano, anche perchè egli era un giovine serio, non vanaglorioso, che non urtava nessuno. Ora egli contava trentatrè anni: in tutto il vigore della sua giovinezza matura, sano, agile, meno scarno e bruno d’un tempo, egli era bellissimo, e le domeniche, allorchè tutto vestito a nuovo e con l’orologio e il fazzoletto bianco in tasca, si recava alla messa di mezzogiorno, qualche ragazza benestante si degnava di guardarlo teneramente.

Ma egli aveva una sola speranza in cuore, una sola ambizione. Gli pareva che altro scopo non gli