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quel giorno d’autunno, in cui egli le aveva promesso di «dirle qualche cosa!» Come il mondo cammina e le sorti umane mutano! Chi va su con le falci attaccate ai piedi, e arriva dove vuole; chi cerca di arrampicarsi a piedi scalzi, e scivola malamente! Basta: speriamo vi sia almeno giustizia nell’altro mondo: in questo non ce n’è davvero.

— Dunque, — disse l’Antine, mentre Sabina baciava la sua bambina per nascondere il lieve turbamento che la trionfante presenza di Pietro le destava; — vuoi o no andare con tuo marito? Sei troppo giovine per restar sola tre mesi a casa.

— Ad ogni modo non cercherei te per farmi compagnia! — rispose pronta Sabina. Poi s’informò se per il tempo della raccolta la lavorazione sarebbe finita.

— Tu hai seminato soltanto frumento, — disse a Giuseppe. — Potremmo quindi restar lì fino a luglio.

— Va bene, fino a luglio — accettò l’Antine. E fece un segno sul suo taccuino.

I lavoranti partirono pochi giorni dopo; oltre Sabina, tre povere donne seguirono i loro uomini.