Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/57

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Si sollevò stupita; sentì di nuovo il passo lontano, vide un uomo avanzarsi dalla radura, dapprima piccolo poi sempre più alto, più alto, alto fino a toccare il cielo. Riconobbe Simone. Allora tornò a sedersi irrigidita da un’attesa quasi paurosa.

Lo sapeva, che sarebbe tornato; e si accorgeva che era rimasta lì sulla soglia ad aspettarlo. Adesso avrebbe voluto ritirarsi e non poteva più; le pareva di vedere gli occhi di lui brillare nell’ombra dorata della luna, fissi su lei con uno sguardo che la inchiodava alla pietra; e le mani di lui tendersi per afferrarla come quella prima sera davanti a lei avevano tentato di afferrare la terra.

Tornò ad alzarsi. Aveva paura; ricordava bene che due uomini erano lì accanto pronti a proteggerla; eppure le sembrava di essere sola nel mondo, sola con l’ombra dolce e terribile che si avanzava silenziosa come nei sogni; e in fondo sentiva che nessuno poteva liberarla dal pericolo che la sovrastava, se lei stessa non riusciva a difendersi.