Pagina:Deledda - Nostalgie.djvu/180

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io credevo che fossero stati i suoi consigli a renderti... meno aspra.

— Meno aspra! Cosa vuoi dire? — ella chiese freddamente.

Antonio dovette, a sua volta, aver paura, dovette credere d’essersi ingannato supponendo Regina pentita e pronta a seguirlo, perchè finalmente s’animò, e trovò il principio del discorso che cercava.

L’ora delle spiegazioni era giunta.

Regina non chiedeva di meglio, ma provava una strana impressione, o meglio s’accorgeva di non provare tutta la commozione, la gioia, la tenerezza che s’era attesa da quell’ora. Soffriva invece; sentiva che Antonio le aveva perdonato, che aveva sofferto, ed era venuto deciso di riprendersela a tutti i costi; che l’amava più di prima, con vera passione, attaccato a lei con tutta la potenza del suo cuore e dei suoi sensi; eppure non era contenta. Qualche cosa li divideva oramai, più di prima, inesorabilmente.

Come un tempo, camminavano stretti al braccio, con le dita intrecciate, eppure tutto uno spazio era fra loro, tutto un immenso fiume perfidamente silenzioso, come il fiume che intravedevano al di là del bosco nero nella notte nera.

Però Regina, che senza dubbio era la più perspicace dei due, s’accorgeva benissimo di una cosa misteriosa: un tempo era l’anima sua che sfuggiva a quella di Antonio, frapponendo tra loro tutto un mondo di piccolezze, di vanità, di desideri e d’ambizioni; ora invece era l’anima di lui che spinta da una forza occulta s’allontanava da lei.