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86 | Parte |
si è detto sopra, cominciando sempre da legare i più mansueti.
Ed in caso che qualcheduno tiri a dietro e tenti di strappare la corda, si avverta di non gridarlo per non metterlo maggiormente in sospetto, ma con la solita voce lusinghevole si procuri d’appacificarlo, e se dopo lo sforzo fatto si quieta, si lasci stare; ma se torna a dare in disperazione dopo che si è quietato, si sciolga, per impedire, che si scortichi la testa, ed usando seco tutta la piacevolezza e sofferenza possibile, si procuri d’ottenere l’intento a forza di carezze, perchè vi si adatti di buona voglia, e giammai per forza; riflettendo, che la sua ostinazione non piglia origine che dalla sua natura permalosa, e superba, che solo col tempo, con la sofferenza, condescendenza, e lusinga, può essere superata, quando che il rigore la ributta, e la mette in disperazione, ed in specie, se a questa si riunisce lo spirito, ed il coraggio; e di qui ne viene, che i Cavalli di questa natura sono rigettati da taluno per indomiti, quando alle mani d’un altro riescono eccellenti, e dell’ultima saviezza.
E però a quegli di quest’indole, conviene seguitare a far loro la scuola sopraddetta alla volta; e prima d’impegnarsi a legarli in stalla, si assuefaccino a star legati al palo ch’è piantato in mezzo alla volta (dove si possano sfogare senza rischio di farsi del male) tanto che
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