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di fare in questo secondo Capitolo, è d’uopo di ricorrere all’arte, perchè da essa sia promossa nei legamenti quella maggior elasticità che richiedono le sue azioni, e affinchè queste sieno di quella perfezione e risalto che permette la costruzione della propria macchina.

Ma prima di metter mano all’opra, conviene stabilire e mettere in vista qual sia il principio su cui è fondato il nuovo metodo che dovrà tenere il Cavallerizzo, per ottenere l’intento sopraddetto.

E’ d’uopo di rammentarsi, che dall’esame fatto della natura e della costruzione della macchina del Cavallo si è rilevato ad evidenza: primo, che allo spirito, o sia potenza motrice si appartiene di dar moto, e forma alle azioni tutte della macchina: secondo, che alle gambe si aspetta l’esecuzione di esse: terzo, che a quelle d’avanti appartiene il portare, ed il sostenere il maggior peso: quarto, che quelle di dietro devono sostenere il minore, e regolare le azioni e l’equilibrio d’esso, con spingerlo più e meno in avanti, per mezzo dell’elasticità loro e a seconda del bisogno e dell’impulso che ricevono dalla potenza motrice.

Si è rilevato di più, che dalla virtù elastica dei legamenti che tengono insieme le congiunture, e le snodature delle gambe, proviene il risultato, e la prontezza maggiore delle azioni: e che siccome tali azioni non possono es-


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