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Terza. 189

nersi dritto, la presa della coscia non è bastante a impedire l’agitazione della vita e delle gambe in avanti e indietro che cagiona il moto del Cavallo, e che porta seco anche quella della mano; in prova che ciò sia vero, si metta una statua a Cavallo in tal positura, e si vedrà che immediatamente che il medesimo si muove, ella li cade sul collo, o sulla groppa; e se questa si pone nella seconda positura, quantunque le gambe, e la vita della medesima stiano ferme, non può a meno contuttociò che il moto non faccia sollevare al Cavaliere il sedere dalla sella, stante che la situazione della gamba in avanti fa sì che non abbia presa che il ginocchio, e questo in falzo, perchè troppo verso il garese, onde il sedere resta in libertà di poter essere sollevato dal moto in specie, quando è incomodo.

E di più essendo queste due positure forzate, e fuor del naturale non può il Cavaliere tenersi in esse senza l’ajuto della sella, e però gli arcioni tanto d’avanti, che di dietro di quella che deve servire alla prima, sono impostati diretti verso terra, in forma che obbligano le cosce a stare inforcate senza potere andare nè in avanti, nè indietro.

In quella poi che deve servire alla seconda, gli arcioni di dietro sono impostati in avanti perchè possano sostenere le cosce al suo luogo, che altrimenti cadrebbero abbasso a seconda del loro naturale.


Es-