Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/25

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zione se la mano non è ferma e sciolta, così tratterò prima del come dev’esser formata la sella, perchè le coscie del medesimo possano fare la loro presa senza incontro d’ostacolo che glie lo impedisca, e dipoi metterò in vista qual sia la positura più forte e più brillante, in cui egli deve stabilirsi per fare acquisto della fermezza a Cavallo, dalla quale dipende anche quella, ch’è tanto necessaria, della mano.

Ed indi coll’analisi delle figure che devono esser formate dall’azioni del Cavallo, e che data proposizione, sono simili a quelle che forma la penna nell’esecuzione del carattere, e come esse di maggior o minor perfezione, che maggiore o minore è la perizia della mano, e che diligente ed esatta e la norma che dalla medesima vien formata; e però ne rileverò tutte le più minute circostanze che possono dar risalto all’azione, indicando dove occorre maggior o minor forza dell’impulso della medesima, il maggiore o minor tempo che richiede quella tal figura o azione, i luoghi che richiedono sospensione o arresto, e quelli che esigono maggior vivezza e prontezza, e poi che il Cavaliere non può far nota alla potenza motrice la sua volontà, se non se per mezzo della briglia, così darò anche contezza di quale debba essere la costruzione della medesima.

Passerò dipoi a mettere in vista come deve comportarsi il Cavaliere nelle cavalcate che si fanno per corteggio del Sovrano, e per solennizzare


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