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Terza. 253

CAPITOLO TERZO

Delle cavalcate, Mostre, Balletti, Giostre, e Giuochi di teste e Anello.

Non può mettersi in dubbio, che col capitolo antecedente a questo non venga dato termine e compimento a tutto ciò che riguarda il mio assunto sopra l’obbedienza del Cavallo da campagna, da caccia, da guerra, e da maneggio, e può dirsi anche da carrozza e da tiro; poichè non v’è altra differenza dal portar sul dorso, e tirar di petto che fa il Cavallo nelle sopraddette due funzioni, che quella che porta seco la chiamata del Cavaliere, da Cavallo con le redini della briglia corte in mano, e quella del Cocchiere, da cassetta con le redini lunghe, come lo richiede la maggior distanza dalla testa, in cui si ritrovano le sue mani, a differenza di quella in cui si trovano quelle del Cavaliere, l’istesso dovendo essere il metodo dell’esecuzione della chiamata tanto nell’una che nell’altra distanza, per le ragioni addotte, e che sarebbe superfluo replicare; e viene in fine dato compimento insieme a tutto ciò che riguarda l’opera del Cavaliere, che deve metterla in esecuzione.

Contutto ciò non credo male a proposito di dire anche qualche cosa in compendio del-


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