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Terza. 285

solita dovuta disinvoltura tirar su il cane dell’acciarino, ed alzata la mano mettersi in grado di andare incontro al bersaglio della prima pistola, e però terminata la mezza volta sulla mano sinistra deve cambiar mano per formarne una simile sulla mano destra e andar così acquistando terreno verso la linea dove sono situate le teste delle pistole, e giunto al segno dar la scappata, fare a suo tempo il colpo, e subito ripigliar il galoppo sulla medesima mano destra, attorno al pigliere, su cui era situata la testa del bersaglio, per aver tempo di rimetter la pistola nella fonda e di pigliar l’altra, e metterla in punto, affinchè ritornato sulla linea possa abbattere anche la seconda nella maniera che ha fatto con la prima, e qui pure ripreso il galoppo attorno il suo piliere rimessa la pistola nella fonda, e posto mano alla spada possa investire le due teste di mezzo, una con il fendente e l’altra con la punta, con la medesima scappata, e ripreso il galoppo sulla mano destra deve portar l’ultima, infilata nella spada, in trionfo, per mezzo del quadrato fino al luogo di dove dette principio all’azione, e dar così termine al giuoco, come faccio io a questo trattato, con mettere in vista lo sbaglio che pigliano i soldati e cacciatori nel ricusare nei loro Cavalli il galoppo sulla mano sinistra. Vero è, che il Cavallo deve sempre galoppare sulla mano destra quando il Cavaliere ha l’arme in mano; per-


chè