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TRATTATO DELLE RAZZE SELVATICHE
DEI CAVALLI D’ITALIA.
Parte Quarta.
CAPITOLO PRIMO
Della qualità del clima dell’erba e dell’acqua.
Siccome non può mettersi in dubbio che dalla qualità dell’aria ambiente, e da quella dell’erba, e dell’acqua, che servono di alimento al bestiame, abbia origine la qualità buona o cattiva del medesimo, così chi ha idea di mettere in piedi, e stabilire una razza nobile di Cavalli atta a fornire una scuderia d’un Sovrano, deve avere in mira sopra ogn’altra cosa di sciegliere una situazione di clima dolce, temperato, e costante, e meno che sia possibile sottoposto a stravaganze; nè minore dev’essere la premura di scegliere un terreno arido, secco, e sterile, perchè produca un’erba fina, asciutta, sanguigna e di sostanza: sollevato a guisa di collinetta (se possibile è) affinchè l’acqua della pioggia possa con facilità scolare, e la sua eminenza possa formare dalla parte di mezzo giorno una valletta, che difenda col suo ridosso il bestiame,
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