Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Quarta. | 385 |
Quindi è, che oltre il dovere i Custodi tener sempre ripiene le rastregliere del Capannone di fieno, e gli abbeveratoi puliti e pieni d’acqua, con l’avvertenza che questa sia cavata dalla cisterna di fresco all’ore congrue, in specie quando l’aria è rigida, per non li dar luogo nè tempo di diacciare, conviene che siano pronti a dar soccorso a quelli che ne hanno bisogno.
Lo smagrire è un segno evidente dell’insufficienza dell’alimento; e però immediatamente che ciò si vede, bisogna separar dal branco quegli di qualunque sorte siano, che soffrono un tal pregiudizio, per ritirargli in pastura riservata e più abondante, a seconda del grado e stato loro, e se questo non basta, conviene ritirargli anche la notte al coperto, per difendergli dall’impressione pregiudiciale dell’aria, e accrescer loro quel governo che sarà necessario; se la pastura riservata non è sufficiente a rimediare lo sconcerto, l’alimento sia d’una porzione di fieno, e d’erba seminata, tritati insieme, e dipoi mescolati con semola datali mattina e sera, lasciandoli in libertà il giorno di restare nel capannone, o di andare in pastura, come più lor piace.
La malinconia o l’inappetenza, è un indizio quasi certo di malattia che sovrasta: onde è d’uopo correre al riparo con dare un preservativo a quelli che ne soffrono, subito che il custode s’accorge che ne sono attaccati, con mettere nella trita sopraddetta una porzione di polvere d’an-
Ccc | timo- |