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DELLE DONNE 595

loro, al pari degli uomini. Dice benissimo un testimonio tanto non sospetto quanto autorevole, Giacomo Burckhardt1, che mentre fuori d'Italia, fino alla Riforma, le donne ed anche le principesse ben poco diversificavano fra loro nell'educazione e nel carattere morale, in Italia invece l'individualità era pronunciata non meno nelle donne che negli uomini, e le mogli dei principi e dei condottieri partecipavano quasi tutte alla fama e alla gloria dei loro mariti. Ma dove le donne, specialmente delle alte classi, maggiormente svolsero l'individualità loro, e appagarono il loro amor proprio, fu appunto nel coltivare e nel promuovere ogni arte bella e gentile. Allora cominciarono le nobili dame ad essere generalmente assai più istruite dei loro mariti, e fu principalmente opera loro se le Corti principesche del secolo decimoquinto, a Firenze, a Mantova, a Ferrara, e in altre minori residenze, diventarono altrettanti focolari di coltura artistica e letteraria, convegno dei migliori ingegni, esempi di quella urbanità e forbitezza di maniere che Baldassare Castiglione ritrasse e immortalò nel Cortigiano2, e di cui la politesse della Corte e della nobiltà francese non fu che una caricatura. E fu ancor merito principalissimo delle donne italiane del secolo decimoquinto l'avere avvicinato le classi, ravvivato e ingentilito il consorzio civile, perfezionata la lingua coll'ameno e spiritoso conversare venuto in uso in quel tempo in Italia, specialmente in Toscana, tanto nei palazzi e nelle ville dei principi, quanto in quelle dei privati, da

  1. J. Burckhardt, Die Cultur der Renaissance in Italian, 2a edizione, Lipsia 1869, p. 313.
  2. La letteratura francese non aveva prodotto fino allora altro libro di quel genere fuorché il Castoiement des dame, di Robert de Blois nel secolo decimoterzo, da non paragonarsi neppure col Reggimento delle donne del Barberino (V. Jourdain op. cit.). La vita esteriore, dice il Burckhardt (l. c., pag. 296), era già più raffinata e abbellita in Italia nel secolo XV più che in qualunque altro paese del mondo. Quella quantità di cose piccole e grandi, onde risulta la moderna comodità, il comfort, era già in pratica fin d'allora in Italia.