Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/342

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328 della geografia di strabone

Lusitania, la più grande delle iberiche nazioni, che fu combattuta a lungo dai Romani: e questo paese è circondato a mezzogiorno dal Tago, a ponente ed a settentrione dall’Oceano, all’oriente dai Carpetani, Vettoni, Vaccei e Gallaici, conosciute nazioni, ed anche da altre che non occorre di nominare a cagione della loro piccolezza ed oscurità. Tuttavolta alcuni, contro il costume ora prevalso, denominano Lusitani anche questi popoli ch’io sono venuto accennando. Confinano poi dalla parte verso l’oriente i Gallaici colla nazione degli Asturii1, e gli altri coi Celtiberi. La lunghezza della Lusitania è di tredici mila stadii ma la sua larghezza è molto minore, e si stende dal fianco orientale all’opposta spiaggia marittima. La parte verso l’oriente è elevata ed aspra; ed il paese che le sta sotto è tuttoquanto pianura infino al mare, tranne pochi monti e non grandi. Il perchè Posidonio dice che Aristotele ascrisse alla natura della spiaggia d’Iberia e della Maurosia la ragione del flusso e riflusso; come se quella spiaggia a motivo delle sue elevate e scabre estremità costringesse il mare a rifluire, resistendo fortemente ai fiotti che vanno a percuoterla2: mentre per lo contrario a dir vero quasi tutto il lido è basso ed umile. Il paese pertanto del quale ora parliamo è fertile, e irrigato da fiumi grandi e piccoli,

  1. Il testo aggiunge καὶ τοῖς Ἴβηρσιν e cogl’Iberi, ma trattandosi qui di popoli tutti Iberi queste parole paiono una corrotta ripetizione delle seguenti τοῖς Κελτίβηρσιν.
  2. Il testo aggiunge καὶ ἀνταποδιδούσας τῇ Ἰβηρίᾳ che potrebbe tradursi letteralmente e respingendoli verso l’Iberia.