Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/42

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tremo esserne censurati ragionevolmente, a meno che non ne parliamo nello stesso modo con cui gli altri ne hanno trattato. Ma noi portiamo opinione che mentre costoro in alcune parti hanno dirittamente parlato, lasciassero nondimeno in alcune altre non poco da fare: e dove noi potessimo aggiungere pur qualche cosa alle opere di chi ci ha preceduti, stimiamo che già basterebbe a giustificare la nostra impresa. Ora egli è certo che le conquiste dei Romani e dei Parti hanno di molto ampliate in siffatto studio le cognizioni degli uomini d’oggidì; siccome, al dire di Eratostene, avvenne a coloro che sono vissuti dopo la spedizione di Alessandro. Perocchè quel conquistatore ci discoperse molta parte dell’Asia, e tutto il settentrione dell’Europa fino all’Istro: ed i Romani poi ci hanno fatto conoscere l’occidente europeo sino al fiume Albi1 che divide scorrendo la Germania in due parti; oltre ai paesi che sono al di là dell’Istro sino al fiume Tira2. I luoghi che vengono appresso fino ai Meoti3, e la spiaggia che finisce nel paese de’ Colchi4 ce li fecero noti Mitridate soprannominato Eupatore, e i suoi generali. I Parti poi hanno fatto sì che noi conoscessimo meglio l’Ircania e la Battriana5, e gli Sciti abitanti al di là di queste regioni: luoghi tutti mal conosciuti prima di que-

  1. L’Elba.
  2. Il Dniester.
  3. Abitavano costoro alla palude Meotide chiamata presentemente mare d’Azof.
  4. La Mingrelia.
  5. Il Corcan ed il paese di Balk.