Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/28

Da Wikisource.
20 della geografia di strabone

che i Romani diventassero così potenti, gareggiaron fra loro di maggioranza; ed essendo separate soltanto dal fiume Tebro, facilmente il varcavano l’una a danno dell’altra. E se qualcuna di queste popolazioni faceva una spedizione fuori del proprio paese contro chi che si fosse, l’altra studiavasi di non rimanere addietro, e voleva cacciarsi anch’essa nel paese assalito. I Tirreni pertanto mandarono una volta un esercito contro i barbari che abitavano intorno al Po, e v’ebbero qualche vantaggio. Datisi poi a vivere mollemente ne furono in breve scacciati; e allora gli Umbrii inviarono un esercito contro coloro dai quali i Tirreni erano stati espulsi. Col tempo questi due popoli vennero poi a contesa per que’ luoghi, e vi posero molte colonie: ma quelle degli Umbrii furono in maggior numero, perchè erano più vicini. Finalmente i Romani impadronitisi di que’ paesi mandaronvi in più parti colonie, conservando per altro anche quelle che già vi s’erano stabilite prima: ed anche al presente, sebbene sieno tutti Romani, nondimeno alcuni si dicono Umbrii e Tirreni, altri Eneti, Liguri ed Insubri.

Al di qua del Po, e lungo anche quel fiume vi sono alcune città illustri. Piacenza e Cremona vicinissime fra loro stanno quasi nel mezzo di quella regione: e fra queste ed Arimini sono Parma, Mutina e Bononia1 che già s’accosta a Ravenna; ed anche fra queste trovansi altre cittadelle minori, alcune delle quali sono situate sulla strada di Roma, come a dire Acerra, Reggio

  1. Modena e Bologna.