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libro quinto | 87 |
le acque calde di quell’isola guariscano chi patisce di renella.
Anticamente Caprea1 ebbe due piccole città, ma appresso poi una sola. La possedettero un tempo i Napoletani; ma avendo perduto Pitecusa in guerra, Cesare Augusto la restituì loro per averne Caprea, della quale egli fece un suo privato possedimento, e l’ornò di edificii. Queste pertanto sono le città marittime dei Campani e le isole situate rimpetto a quella regione.
Nella parte mediterranea Capua è la metropoli, e veramente il capo, siccome indica l’etimologia del nome: perocchè le altre paragonate con questa ci direbbero cittadelle, tranne solo Teano Sidiceno, la quale è ragguardevole anch’essa. Capua è situata lungo la Via Appia, e così anche quelle altre che incontransi da Capua a Brentesio2, cioè Callateria, Caudio e Benevento. Verso Roma è fondato Casilino lungo il fiume Vulturno; dove essendo già assediati cinquecento quaranta Prenestini, poterono tanto resistere ad Annibale quando egli era più in fiore, che un topo fu venduto al prezzo di duecento dramme, e chi lo comperò visse, ma il venditore ne morì di fame: e vedendoli Annibale seminar rape presso alle mura, ammirò (com’era ben naturale) il loro grande animo, giacchè speravano di resistere tanto che le rape crescessero a maturanza. E