Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/147

Da Wikisource.

NOTTE. 121

In due parti tra lor varie: di questa
15Mostra il principio ii suo terren soggiorno:
Ma sol l’eternità tutto il volume
Svolge ore stava, ascoso il suo destino.
Già l’incredulo disse: Io sulla terra
Sol vasta serie di fantasmi osservo,
20De 9 quai nasce ciascun, poi si dilegua,
E nel volger d’un 9 ora a mille a mille
L’uno all’altro succede; ed ombre io miro.
Che un fantastico Dio col soffio crea (
Che col soffio distrugge un Dio crudele.
25Il Lutto altro non è che un corso eterno
D ’esseri miserabili mortali, ’
Che con strepito traggo al nulla in seno
Del tempo il rapidissimo torrente.
Non avrà dunque l’uomo in mezzo a questo
30Torrente, che il trasporta, almen dun mallo
Il misero sostegno., ove il timore
Un momento deponga, al suo destino „
Volger possa uno sguardo, e prender Jena
Nel ripensar, che il viver suo del caso
35Opra non fu, eh 1 ei nacque, e vive ancora?
Ih mezzo adunque al naufragar di tanti
Esseri illustri, e vaghi, un esser primo ’
Non vi sarà, che col suo trono al mondo
Fornii la base, e sullo spàzio stenda
40L’impero suo qual vasto faro ardente,
A cui d’intorno i figli suoi, che Tempia
Morte ferì, disperse, a unir si vanno
Per far più adorna Ja sua reggia, e il sommo
Ben, che a* fonti dispensa, avere in premio?
45Ne un sovrano potere adunque esista,
Che in ogni tempo sia del ver, del girìsto
Vincolo necessario, e centro, e fine?
Dunque colui, che ben potè sul niente
L’impero esercitar, trarne dal seno
50Gli esseri tatti, il vincitor s»o braccio
In certo dì non stenderà per trarli
vDair artiglio di morte? Ad ogni tomba