Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/153

Da Wikisource.

NOTTE. 127

Ogni pregio di lei. Questo più bello
Rende il nostro soggiorno, e l'arti ispira,
250Fa più vasti i peiisier, di nob il manto
L’opere adorna, e sol per lui più pura
È la felicità. Ciò, che tra noi
È vago, e grande, e maraviglia desta,
E"li produsse: ed il desìo di trarre
255Pili agiati giorni, e povertatle ( a lui
Artefici soggetti ) ergon la baie
Al magnifico suo genio fecondo,
Che veste di splendor, compie, e «prona
Della gloria dell’uom la mole altera.
260E quanto debbe a questo amor di lode
Fin la virtude istessa! Ei con segreta
Voce l’accende ad emular d’altrui
Le gesta, ed il saper. Ei fa g$ grato
Oni bene mortai, di cui nelFuomo
265Desta sete maggior. L’orgoglio, ancor*
Fu che produsse i saggi, i sommi eroi
Delle remote età. Quante virtudi
Or sarebbero ignote a noi, se fiero
Men fosse l’uomo! Alla ragion, che som
270Sovente altro di noi non è che un Vile.
Privato adulator, viene in soccorso
Del pubblico favor la brama accesa
Il desio di ottener gli applausi altrui
Ogni nostro pensier pronto soggetta
275Al pubblico giudizio, e a giusta lance
Quei ne fa giusta peso. Il nostro ardore
Poscia raddoppia, ed ogni nostra cura
Del disprezzo il timore: e la virtude
Resa così maggior, sembra più bella*
280Questa dell’altrui lode avida sete,
Che la natura in ogni petto accende,
Perchè mai palesar l’uomo non osa.
Perchè, se nota sia questa sua brama
Della lode ha rossor, ssbhen sia quella
285Premio d’opere illustri, ed ei l’ascolti
Dal più saggio mortai? Per arte eccelsa