Kè queWacciar, che gli trafigge il seno,
E yx molesto per lui. Tulli i tormenti
San per esso un piacer, son cari oggetti •. 795Dolce riposo e guai prende, se preme
Molle strato di rose, ovver se chiuso
Neir infuocato fianco ei resti a forza 1
Del Fàlarico toro. E non ti sembra
Strano, che chi non spera oltre la tomba 800Tai dogmi annunzj? Eppur quei saggj istessi
Far ciechi vati d’un prodigio ignoto,
t_Jie verità divenne, e in Jor produsse
Insolito stupor. Quella sicura <
Fronte, di cui vantossi un folle orgoglio 805Senza fasto mostrar gli alti campioni
D’evangelica insegna, allor che cinti
D 1 ingorde fiamme in dolci canti il labbro
Sciolsero, e trionfar de’lor tiranni.
Li vide della Stoa l’altero alunno 810Ardere, ed esultar: stupido il ciglio
Di lui restò nel rimirar quei prodi,
Nel ripensare a se. Vide che troppo
Ei non ardì nell’orgoglioso inganno
Del suo pensiero, ed ammirò la sua 815Temeraria menzogna eguale al vero.
Ma donde un tal pensiero? E come mai
Questo rapido sorse a tale altezza,
Che mostruosa appar? L’interno orgoglio,
L’istinto rispirò. Si, quell’istinto 820D’un 1 anima immortai, che d ombre folte
Sebben sia cinta, i pregi suoi comprende,
Un vero all’uom dettò, che l’uomo istesso
Non sapea conce pir. Allor de’ sensi
Nel tirannico impero, e tra le folte 825Nebbie d’ogni passione, in fioca luce
Sorser di verità sparse faville
Quai lampi oppressi dal notturno orrore. *
L’orgoglio acceso al seducente raggio
Di sovrumana idea, quei detti espose, 830Che rifiutava il core; e <jllal di Delfo