Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/184

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158 DUODECIMA.

130Dispiega H voi per gir correndo i globi;,.
Che natanti si stanno entro lo spazio,
Ed elevarsi a gradi all’Esser sommo,
Che degli esseri tutti è fante» <s vita*
Giunto che fia colà dove s 1 arresta
135Del pensiero, e del cor l’ultimo ardire y.
Sebbene ei vegga del creato il vasto
Splendidissimo seno l’apprende allora „
Che nel mondo inorai soltanto ei può te
L* immutati! trovai* vera grandezza.
140Lorenzo, non sperar ch’io ti -presenti.
Passatempo gentil, che il- canto mio*
Il vizio esaltil o soz a fiamma ascenda,,
O la vera grandezza oscuri., e celi».
L Scorrere invan tu speri in prati ameni
145Di favole ingegnose, e i fior più belli
Nel canto mio trovai*, che un caldo ingegno»
Con vano studio in vaghe forme intreccia.
Solenni dogmi io l’offro,, augusti detti,
Severe verità, che il grande spazio
150Traversando ove fan gji astri notturpi.
II lor viaggio, in mezzo a queste amiche
Tenebre,. in cui come in u» vel m? avvolgo
In questo cheto orror, che della, morte
Il silenzio somiglia, a me nel core
155Scendon dal vasto incomprensibil seno
DelPalta eternità Veri pensieri
Nel mio dir troverai, che de 7 tuoi - giorni!
Neir ultimo momento in faccia all’alma
Vedrai schierarsi, ancor che tu non cerchi)
160Di rammentarli allor. Tu porgi intanto,
Oscurissima notte, il tuo sì nero"
Color, che misto a quel che in sen m’imprime
Insanabil tristezza, ancor più< imbruni,
Ed il quadro, ch’io pingo, adombri, e compia.
165E voi, che sol d’amabili follìe
Seguaci siete, e sol del riso a-mici,
Porger dovrete alte mia vooe orecchia-,
Se pur v’impegna un. sol istante il vostro