Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/203

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NOTTE. 177

D’ogni sventura sua ragione un giorno
210Render l’uomo dovrà j che già non sono
Miseri quei, che tali il mondo appella.
Esseri questi son scelti dal cielo,
Che il duol rende migliori, e poi ne guida
I passi alla virtude. Ah sì, di tutti
215I favori, che il ciel prodigo fenvmi,
Sono i maggiori que’ pungenti dardi,
Che m’han trafitto, e lacerato il core.
Della clemenza sua tutti i tesori
Già schiuse il Nume, e forse a lui non resta
220Altro dono da far, se a* nostri falli
Inutil freno è la sventura, e il duolo,
Quali infermi, pe* quai vano si rende
Oni soccorso, ogni arte, ei ci abbandona.
Colui, l’che d’un acerbo, e giusto affanno
225Affliggersi non sa: colui che cede,
E vittima si fa di duolo ingiusto,,
Non han dritto a sperar d’esser felici,
Perchè barbaro cor l’un chiude in seno,
E troppo è l’altro effemminato e vile.
230Delle lagrime tue va pur superbo,
Uomo, che son virtù, se a quelle il corso
NelP affanno maggior ragione arresta.
No, che scusa non ha, gran Dio, che sei
Sorgente di portenti, il fallo "ardito
235Di chi nel suo dolor per sempre assorto
Osa nella sua polve alzar le voci,
Contro il giudice suo, de 7 suoi tormenti
Farlo prima cagione. I figli suoi,
Tenero genitor così governa:
240Ciò si fugga da voi, questo si segua,
Nè del cenno il perchè sempre fa noto.
Neil’obbedire a lui tutta è compresa
La lor felicità, che premio ancora
Darà quel Nume al non diviso ommaggio,’
245Che al supremo voler rendon contenti •
D’ogni tuo dono, e del tuo sdegno, o Padre >
Io ti son grato? io ti ringrazio ( oh Dio!