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XIV. NOTTE.


Grandezza delV Anima

MONSIEUR PELLHAM

ARGOMENTO



Dimostra il Poeta qual sublime sentimento debha aver V uomo di se medesimo per la nobiltà del suo spirito* Le attive > e vigorose* facoltà del medesimo ne dichiarano V indole sublime. Egli è per questa superiore a tutte le altre create visibili cose ~ Il pascolo di queste potenze è la sola virtù: il fine nulla meno che Dio. Quindi f# gran torta V uomo a se medesimo, abbassandosi alla viltà del vizio + Un nobile orgoglio deve essere la sua guida per fargli sdegnare tutto ciò che può> offenderne la dignità. Ed essendo questo nobilissimo principio comune all’uomo di ogni stato, e fortuna y deve ispirare il sentimento di vicendevole carità, e stima, a fronte di tutte le differenzedelia sortq.

Che giova alPuom di fissar sempre il ciglio
Nella scena sì vasta, e sì superba r
Ch’offre natura a lui «e mai se stesso
Non conosce, mm vede, e la grandezza,
5Che in se porta scolpita, ei non ravvisa l
E che ripeton mai tutti i prodotti
Materiali soltanto all’esser solo,
Ch’ebbe in don la ragion, quand’ei gli ammira?
Dicono questi all’uomo, esser più bello
10D’intelligenza un raggio sol dell’ampia
Folla degli astri, e che il mortai, che tutta
Scuopre con un pensier, vede, ed abbraccia