Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/213

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DECIMAQUARTA NOTTE. 187

Siò* die distingue l’«om. nel breve esilio,
170t) sia gloria, o ricchezza, o cima illustre %
Scorza, è sol, che s’adatta* e non s* unisce
Air essere dell? uom Tolgasi ai grandi
Quel lustro. seduttor,. di cui gli adorna
La sorte > a lor s.’ involi il ricco ammanto j
175L’alma di lor si libri f a lei si tolga
Già che di lei non è: tjuanto vi resta!
Mostri se vili so» se sono, illustri.
Il fastosa rumor,, ch’è. sempre al fiancòDi
chi più regni al cenno suo fé’ servi,
180Punto non. tnrfea il giudicar deL saggio.
«Quando nelT assemblea del germe umano v
«D’un teatro mortai. questi crudeli
Attori vede al ciglio altrui mostrarsi
In soglio altero,, con rumor funesto.
185Le lor tragiche scene ire apprestando,
E dell’alma spiegar misero orgoglio:.
Quando assalgono i regni y e quando, a nuoto».
Per lor nel sangue vau nazioni intere,.
 Ei iie ride in su© cor, ei li compiange.
190Sulla tomba, elle anch’essi uu giorno attendo,.
Ei si trasportale là gli osserva, e libra. s, Là, sollevando un Vel, dietro 1- arena
Yede il superbo attor già rovesciata
Dalla base, che un di lo feo gigante,
Ridotto, il mira alla sua propria altezia:
195Piccioli è questa allora, o eccelsa, quanto*,
L’umilia iL vizio, o la virtù l’innalza:
Dell’uman germe tutti questi insani
’Distruttori, che invaix pensan più grandi
Farsi co’ lor trionfi, hanno ia obblio t
200Posto, che va la dignità: dell’uomo ’:
Appunto a cominciar dove finisce
Il fasto del Monarca: e mentre in fretta «e
Alla gloria sen vanno, infamia han seco x
E precipizio e la sognata altezza.
205O di pace nemici, e sempre arrtiati "
Regi, che sempre a’ vostri regni e morte