Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/255

Da Wikisource.

NOTTE. 229

Inventa, e compie sol la tua follìa .
525Follìa soltanto, il so, muove, e governa
Ogni mortai, che se medesmo uccide:
Ma tal, ch’origin trae da un’alma rea:
D’una vita menata in mille colpe ’ .
E’ l’ultimo delitto: è assalto estremo
530Del delirio, che soffre ogni mortale,
Che in tutti i giorni suoi visse d’errore, Visse
schiavo de’ sensi, e d’uno in altro i>
Vizio, e da questo in quell’eccesso corse ♦
Chi meditar la morte ha per costume, *
535Non si uccide giammai. Palpita ógni uomo
Ripensando a morir; tremando a questa
Incognita voragine s 1 appressa:
E se curvato in questa il ciglio immerge,
Tatto pien di terrore il pie ritrae*
540La provida natura appien conobbe
Queir uom, ch’essa formò . Comprese allora,
Che l’amor della vita a lui sovente
Stato sarebbe un troppo debol freno
Perchè in vita restasse: e sulla sponda
545Dell’abisso fatai pose il terrore
Atteggiato in severo atro fantasma
Sempre di spada folgorante armato,
Perchè lungi ne tenga ogni mortale.
Se Puoi», ch’è giusto, ei non tenesse in frena
550Oual forza, o qual pensier frenar potria
L’alma impaziente di lanciarsi in grembo- „
All’immortalità? Nè ritrovando
Ne* più dolci piacer, che offre la vita,
Che disgusto, e stanchezza, a mezzo il corso
555Egli vorria depor la grave soma .
Chi astringerebbe il reo, che fino all’ora
Segnata già da provvidenza eterna .,
I suoi lacci traesse? E chi frenarlo . .
Potrebbe allor che d’umor nero allaga
560Grave colpa il sno cor, che n’è tiranno v
Crudo rimorso, e lo tormenta, e strazia?
Senza questo terror, che lo riipingc