Pagina:Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse.djvu/310

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In fatti una linea la quale da Modena corresse a Mantova, per raggiunger quella che vedemmo con ragione proposta dalla detta città per Roverbella a Peschiera, onde ivi unirsi alla strada Ferdinandea Lombardo-Veneta, sebbene potrebbe certamente esser comoda perchè abbrevierebbe singolarmente quelle distanze, avvicinando luoghi fiorenti per ricca agricoltura e per molta popolazione agglomerata, non lascerebbe tuttavia fondata lusinga d’un adequato prodotto, attesa la gravissima spesa del passo del Po; il qual passo, ove non fosse assicurato praticabile alle locomotive, coi debiti comodi lasciati tuttavia alla libera navigazione del fiume, renderebbe minimo il beneficio d’una via ferrata su quella linea.

Quanto ad un’altra linea poi, la quale per le province estensi venisse a Massa valicando l’Appennino, e ponesse pure così in relazione Modena con Lucca, Pisa e Livorno; quantunque non possa negare pur comoda assai una tale diramazione, ora percorsa da una buona via ordinaria; non può del pari nascondersi la sussistenza del gravissimo ostacolo dell’esuberante spesa del varco dell’Appennino, che l’arte potrebbe bensì superare ivi come altrove, ma senza la menoma fiducia d’un adequato corrispettivo prodotto.

Non si crede pertanto che sia il caso di doversi fermare a maggiormente discutere cotesta idea.

Resta finalmente a parlare, nel rispetto degli Stati estensi, della linea già accennata proposta da speculatori lucchesi e parmigiani; la qual linea, partendo da Lucca, verrebbe a Parma per Massa, Carrara, Sarzana e Pontremoli, e toccherebbe così gli Stati di Lucca, Modena, sardi e parmensi.

Cotesta linea nel precedente capitolo 6.° come nel 4.° noi già credemmo dover dichiarare difficilissima, per non dirla impossibile affatto, non tanto nel rispetto dell’arte, quanto rispetto all’ingente spesa che monterebbe l’opera senza la menoma fiducia d’un adequato compenso.

Ricorderemo ancora come osterebbero all’assunto le serie difficoltà di celere transito che presenterebbe il passo per quattro diversi stati a così vicine distanze, lungo le quali occorrerebbero