Pagina:Di alcuni sepolcri della necropoli Felsinea.djvu/35

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l’attenzione degli antropologisti sul tipo particolare della stirpe etrusca, egli si tenne ad esporne i risultati, perchè di questa lettera aveva toccato solo incidentalmente.

Fu invece fatto uno speciale rapporto delle due lettere alla stessa accademia dall’altro ch. scienziato prof. cav. Alberto Gamba. Il quale dato un sunto delle dimostrazioni del Nicolucci, riconosciuta tutta l’autorità di lui intorno a tale argomento e l’acutezza con cui ha studiata la quistione «dichiara però di non potere abbracciare in modo assoluto l’opinione del Nicolucci, e ciò perchè la differenza di forma, di proporzioni e di misure fra i cranii etruschi e quelli di Marzabotto e Villanova non sono abbastanza pronunziate per dichiarare questi ultimi di stirpe più moderna».

E dopo, nel dare le ragioni scientifiche di questo suo esitamento, egli dice: «Se noi osserviamo lo specchietto dall’illustre dott. Nicolucci presentato, noi vediamo che i cranii di Marzabotto e Villanova appartengono ad una stirpe differente perfettamente dalla celtica, e la differenza sta principalmente nella forma, o tipo generale del cranio. Ma se osserviamo le differenze dal Nicolucci notate fra i due cranii di Villanova e Marzabotto e quelli etruschi, io vi confesso ingenuamente di non poterne sottoscrivere la sentenza di separazione nè di epoca storica, nè di stirpe» poi aggiunge: «finalmente un’ultima ragione di dubbio e di esitanza nell’adottare le opinioni del Nicolucci io la deduco dal piccolissimo numero dei cranii presi ad esame per ottenere i numeri medii di confronto».

Esaminando appresso la lettera dello scienziato svizzero loda e segue gli appunti fattivi dal Nicolucci. Indi recati alcuni frammenti per mostrare che le opinioni del celebre antropologista americano Francis Pulscky circa l’origine degli Etruschi collimando con quelle del dott. Nicolucci le confermano, il relatore Gamba conchiude: «La determinazione dei caratteri distintivi precisi del cranio etrusco