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bisogno della stampa, ed è un pensiero da mentecatti lasciare a tutti il modo d’inventare a capriccio accuse contro il sovrano, e di spargere falsi allarmi nella nazione. Cosa direste di una città in cui per timore del fuoco si tenessero le campane sempre accessibili a tutti, e ognuno fosse padrone di andarle a suonare a martello?
- La Stampa
- Sarà come volete, che la libertà della stampa soggiaccia a qualche difetto, ma intanto dobbiamo a lei la nostra sovranità, e senza la stampa non ci sarebbero state le gloriose giornate.
- Il Dottore
- Adesso che le avete fatte, potreste sottoporre la stampa a qualche moderazione.
- La Stampa
- Oibò, oibò: la rivoluzione ha bisogno di movimento, e senza la stampa morirebbe d’inedia e finirebbe da se medesima. Con la stampa in mano, si trotta a speroni battuti, e se ci lasciano stampare speriamo di portare le gloriose giornate in tutte le nazioni del mondo. Orsù, se volete venire con me, andiamo perchè non ho tempo da perdere.
- Il Dottore
- Signora no; non vogliamo prestare le nostre braccia per mettere sottosopra la terra.
- Pulcinella
- Se la stampa è, come dite voi, è meglio essere ruffiani in un lupanare che giovani di stamperia.
- La Stampa
- Dunque restate con le vostre malinconie, ed io saprò senza di voi finire la grand’opera della rigenerazione del mondo.
- Il Dottore
- Pulcinella mio, se la filosofia non ci ajuta, noi andiamo a rotta di collo.
SCENA SETTIMA.
Pulcinella, il Dottore, e il Beccamorti.
- Il Dottore
- Signore, abbiate la bontà d’indicarci qualche professore di filosofia.
- Il Beccamorti
- Io faccio il beccamorti, e non m’intendo di queste cose.
- Pulcinella
- Il beccamorti! Alla larga.
- Il Beccamorti
Di che cosa avete paura? Credete che un beccamorti di Francia abbia bisogno di perdere il tempo con voi? Una volta anche noi certamente ci